Attualità
03
2025
Collegamenti con il Piemonte a singhiozzo

Uno scorcio dell'arrivo all'imbocco del tunnel del Tenda dal versante francese
L uci e ombre sui progetti strategici che hanno il compito di risolvere il deficit infrastrutturale del Ponente Ligure. L’estate appena trascorsa ha portato alcune novità importanti sul fronte Tenda bis, Armo-Cantarana e Aurelia bis. Tra nuove attese e annunciati avanzamenti, i cantieri rimangono però ancora sospesi tra speranze di accelerazione e ritardi che rischiano di rallentare ulteriormente le prospettive di rilancio dell’intero territorio.
Dopo anni di chiusura, lavori interminabili, titoli e articoli di giornale che hanno fatto sorridere e piangere, più che sperare, il tunnel di Tenda lo scorso 27 giugno ha finalmente riaperto. La buona notizia è che adesso si può tornare a passare; la cattiva è che nessuno ha dimenticato il suo passato fatto di cantieri, disagi e cronache al limite del comico. Perché sì, il traforo è di nuovo percorribile, ma resta difficile eliminare l’etichetta di “cantiere infinito” che continua ad accompagnare l’opera. Quella che resta un’infrastruttura strategica per lo sviluppo economico, turistico e sociale, asset di collegamento tra Piemonte, Valle Roja e Liguria resta pur sempre transitabile, infatti, solo a senso unico alternato regolato da semaforo. Esattamente come ce lo ricordavamo prima che la tempesta Alex del 2020 spazzasse via una parte di montagna.
Giovedì 11 settembre, durante la riunione del Comitato di Monitoraggio sui lavori del tunnel, coordinato dalla Provincia di Cuneo e composto da Regione Piemonte, Camera di Commercio di Cuneo, dalle città di Cuneo e Borgo San Dalmazzo e dai Comuni della Valle Vermenagna, è stato aggiornato il numero dei veicoli transitati fra il 27 giugno ed il 7 settembre, pari 205.984. La riunione ha preceduto la Conferenza Intergovernativa (CIG) prevista per il giorno dopo e durante la quale sono state fissate le nuove fasce orarie di apertura che saranno le seguenti: fino al 28 settembre ore 6-8, 12-13, 18-21, sabato e domenica 6-21. Dal 29 settembre al 4 dicembre ore 6-8, 18-21, sabato e domenica 6-21. Dal 5 dicembre all’11 gennaio ore 6-21 sia feriali che festivi.
Intanto anche il consiglio provinciale di Imperia ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica il tema del Tunnel. Con un ordine del giorno approvato in aula, l’amministrazione chiederà al Ministero delle Infrastrutture e ad Anas la pubblicazione di un cronoprogramma aggiornato dei lavori e la definizione della copertura finanziaria.
“La canna storica risulta ancora inadeguata alle normative EU in materia di sicurezza e flussi di traffico e necessita di un ammodernamento che costerà 132 milioni di euro”, ha sottolineato il presidente Claudio Scajola , che ha ribadito come sia “necessario completare l’opera a doppia corsia, eliminare il semaforo e garantire un collegamento più rapido e sicuro tra Liguria e Piemonte. Il nodo è proprio il vecchio traforo, se si arrivasse alla possibilità che la canna esistente possa essere sufficiente per i due passaggi, gli interventi economici sarebbero di minore entità e si potrebbero dirottare molti dei fondi destinati ad altre situazioni”. Un riferimento, nemmeno troppo velato, all’Armo-Cantarana, ha fatto intendere Scajola.
Qualcosa si è mosso, nel corso dell’estate, anche sul fronte Armo-Cantarana, il progetto - lo ricordiamo - oggetto di discussione dagli anni Ottanta, che punta a superare le criticità dell’attuale tracciato tra Cantarana (Cuneo) e Acquetico (Imperia), unite da 13,8 km di strada tortuosa, con 662 metri di dislivello, attraverso 11 centri abitati per circa 25 minuti di percorrenza. Il progetto del traforo ridurrebbe la distanza a 9,3 km, il dislivello a 370 metri e i tempi a 6 minuti, senza attraversare zone residenziali. Ebbene, con l’entrata in vigore del Decreto Infrastrutture finalizzato al potenziamento delle infrastrutture strategiche, è stata inclusa tra gli interventi prioritari anche la realizzazione della variante Pieve di Teco-Ormea, con il traforo di valico Armo-Cantarana, confermando lo stanziamento delle risorse necessarie all’interno del Contratto di Programma Anas 2021–2025. A conferma dell’accelerazione in atto, Anas ha anche depositato la richiesta per l’avvio della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Con l’approvazione del decreto e il completamento della fase preliminare, il progetto si avvia così verso l’elaborato esecutivo e la successiva attivazione della procedura di finanziamento. L’investimento previsto supera il mezzo miliardo di euro.
Ma non è tutto rose e fiori: tra le osservazioni presentate al progetto c’è anche quella del WWF Liguria: un corposo report di pagine che, pur ribadendo l’importanza dell’opera, evidenzia l’impatto negativo che avrebbe sulle condizioni geomorfologiche del sito sul breve e lungo termine in relazione alle aree naturali che dovranno ospitare il cantiere. Tra le altre osservazioni, il coinvolgimento di aree riconosciute a livello europeo per il mantenimento di fauna e flora rare, ma anche il rischio di incidenti tra automobilisti e animali lungo le strade che attraversano l’area tra le valli Tanaro e Arroscia. Insomma, bene ma non benissimo.
Del futuro dell’Aurelia bis si è discusso invece anche nei salotti romani. A fine luglio si è svolto infatti presso l’ufficio del vice ministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, un incontro istituzionale dedicato all’avanzamento del progetto per il nuovo tratto a Sanremo. Alla riunione hanno partecipato il sindaco di Sanremo Alessandro Mager, l’assessore comunale alle Infrastrutture Massimo Donzella e i tecnici Anas impegnati nella pianificazione e nella definizione degli aspetti progettuali e operativi dell’intervento. Il confronto ha consentito di fare il punto sull’iter tecnico-amministrativo e di condividere le priorità strategiche per il territorio. In particolare, si è ribadita la comune volontà di accelerare le procedure e di garantire, nei tempi più rapidi possibili, l’avvio delle fasi realizzative. L’obiettivo è rispondere concretamente alle esigenze di mobilità e sicurezza della cittadinanza e sostenere lo sviluppo infrastrutturale dell’intero comprensorio. Tutte le parti hanno espresso soddisfazione per il clima di collaborazione istituzionale e hanno confermato l’impegno a lavorare in stretta sinergia, con l’intento di superare le criticità e dare finalmente concretezza a un’opera attesa da tempo e strategica per il Ponente ligure. Il ministero delle Infrastrutture ha confermato la volontà di procedere con determinazione verso la realizzazione dell’opera, valorizzando il dialogo col territorio e il confronto costante con le realtà locali.
Intanto sono partiti i primi espropri per la realizzazione del primo lotto della variante a Imperia. Il Commissario straordinario Matteo Castiglioni ha pubblicato l’avviso di avvio del procedimento che riguarda oltre 200 proprietà private nel territorio comunale. L’intervento riguarda il tratto compreso tra lo svincolo del torrente Prino e quello dell’Impero, per una lunghezza di circa 5,5 chilometri, inserito tra le opere strategiche nazionali. Il tracciato prevede quattro gallerie naturali (per un totale di 3,67 km), due ponti ad arco sui torrenti Prino e Impero, un viadotto e sette rotatorie, oltre a opere minori. L’opera è stata suddivisa in due lotti funzionali: il primo collega la Ss 1 alla Ss 28, mentre il secondo prevede il collegamento tra la Ss 28 e la Ss 1 a Diano Marina.