Comuni allo Specchio
03
2025
Ventimiglia, una città di confine con l'ambizione di centro internazionale

Panoramica della città di Ventimiglia all'imbrunire con la Costa Azzurra all'orizzonte
S e c’è una città del Ponente ligure che ha voglia di cambiamento e ha tutte le carte in regola per crescere, questa è Ventimiglia. Con quasi 23 mila abitanti, una superficie di 54 chilometri quadrati, la sua posizione strategica che la pone al centro di una macroarea, tra Costa Azzurra francese, Riviera dei Fiori italiana e basso Piemonte, Ventimiglia ha un potenziale da sviluppare immenso, sul quale l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Flavio Di Muro, sta puntando tutto per trasformare la nomea negativa di “città di confine” in quella positiva di “città internazionale”. Più che un sogno nel cassetto, un progetto ambizioso, una visione a cui il primo cittadino ambisce da quando si è insediato nel maggio del 2023 e che inizierà a prendere forma nei prossimi mesi, quando in città si vedranno i risultati dei 300 milioni di euro di opere pubbliche in programma.
“Ventimiglia è in una posizione geografica molto suggestiva, perché è una città baricentrica - dice Flavio Di Muro -. Tra la Riviera dei Fiori di parte italiana, la Costa Azzurra di parte francese, dove collochiamo in una strategia facilmente intuibile l’aeroporto internazionale di Nizza e il Principato di Monaco, e la linea che va verso le Alpi, quindi la provincia di Cuneo, il Piemonte, il nord Ovest, con il Tenda che, come è noto, è stato da poco riaperto. Se noi tirassimo una linea, togliendo gli stati nazionali e i confini, scopriremmo che Ventimiglia si trova esattamente in mezzo. Questa posizione geografica in passato ha avuto un’accezione negativa: Ventimiglia è conosciuta come “città di confine" o “di frontiera”, con i noti problemi legati all’immigrazione e all’insicurezza, anche se su questi temi la città è migliorata molto negli ultimi due anni. C’è ancora molto da fare, ma mai come oggi possiamo vedere sicura Ventimiglia rispetto agli ultimi dieci anni. Ora vogliamo passare da un’accezione negativa a una più positiva di città internazionale”.
Per farlo, prosegue il sindaco “dobbiamo sognare in grande e per avere poi concretezza di questi sogni, bisogna essere convinti che la filiera istituzionale, ovvero i buoni rapporti con gli enti sovra comunali, sono fondamentali per riuscire a sbloccare le grandi opere, le infrastrutture, per essere sostenuti con i problemi di burocrazia, con degli iter che chiedono diciotto pareri ogni volta che sposti una pietra”. Poi, ovviamente, c’è bisogno di finanziamenti perché in ballo ci sono “grandi partite che difficilmente il Comune di Ventimiglia con il proprio bilancio potrebbe affrontare”.
Alla base di tutto, ci sono le grandi opere e le infrastrutture: fondamentali sia per servire il territorio, per farlo crescere a livello economico, creando posti di lavoro, ma anche per trasformare la vocazione della città, da prettamente commerciale e sostenuta quasi esclusivamente da un turismo di prossimità (con i francesi che la popolano per acquistare alcolici e tabacco a prezzi molto minori rispetto ai loro) a una città turistica nel senso più ampio del termine. “Perché se vogliamo parlare di turismo - continua il primo cittadino -, dobbiamo soprattutto domandarci come far arrivare la gente senza farla imbottigliare nel traffico, offrire servizi adeguati per fare in modo che i turisti ritornino a casa con il sorriso con la voglia di venire nuovamente a farci visita. Quindi il tema dei collegamenti, che è un tema centrale nella politica degli ultimi quarant’anni nel Ponente ligure, a Ventimiglia esprime tutta la sua ampiezza”.
Tra bellezze paesaggistiche, panorami mozzafiato per gli amanti del trekking e della mountain bike, chilometri di spiagge, un glorioso passato di cui resta, visitabile, il secondo centro storico per grandezza dopo quello di Genova, il teatro romano, i giardini botanici Hanbury, il vivace tessuto commerciale e i tanti locali alla moda, con ristoranti stellati e un mercato coperto in cui si possono acquistare prodotti d’eccellenza e si può vivere l’essenza dell’italianità, Ventimiglia può davvero diventare una meta turistica allettante. Gli ingredienti non le mancano, ma il percorso è in salita a causa dei fatti di cronaca legati alla presenza di migranti, che spesso hanno avuto una forte eco mediatica nazionale e internazionale, e anche perché la città porta ancora la ferita lasciata dal passaggio, nell’ottobre del 2020, della tempesta Alex, che oltre a mettere in ginocchio numerosi commercianti e imprenditori locali, ha spazzato via il suo simbolo: la passerella sul fiume Roya.
Per questo, un ruolo strategico, lo avranno proprio le imprese edili che nei prossimi mesi, quando i progetti per Ventimiglia prenderanno finalmente forma, trasformeranno la città in un cantiere.