Il borgo ritrovato

02
2025

Imperia

di Ivo Salvatico · N.02 - 2025
Il borgo ritrovato

La creazione di Imperia avvenne il 21 ottobre 1923 con un decreto reale[7] che riuniva undici preesistenti comuni in un unico comune, che ha preso il nome dal torrente Impero che scorre fra i due centri principali (per aggirare dispute campanilistiche sulla scelta del nome stesso).

Dal 1973 al 1º gennaio 2009 è stata la sede amministrativa della Comunità montana dell'Olivo, quest'ultima confluita nella Comunità montana dell'Olivo e Alta Valle Arroscia con la Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[8].


Imperia ( Impêia in ligure) è un comune italiano di 42 494 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia, in Liguria.

Situato nella Riviera di Ponente, l'ente è nato nel 1923 dall'accorpamento amministrativo dei soppressi comuni di Borgo Sant'Agata, Caramagna Ligure, Castelvecchio di Santa Maria Maggiore, Costa d'Oneglia, Moltedo Superiore, Montegrazie, Oneglia (Ineja in ligure), Piani, Poggi, Porto Maurizio (U portu in ligure), Torrazza.

È il secondo comune della provincia per popolazione dopo Sanremo, e il quinto della regione, dopo Genova, La Spezia, Savona e Sanremo.


Porto Maurizio
"U portu"

L'odierno centro urbano di Imperia comprende gli abitati di Porto Maurizio e Oneglia (che a sua volta comprende Castelvecchio Santa Maria Maggiore), storicamente e geograficamente distinti.

Oneglia, a levante, è la parte più estesa della città, si estende nella breve piana alluvionale sulla sinistra della foce del torrente Impero, raccogliendosi intorno a piazza Dante, dalla quale si aprono alcune delle principali strade moderne della città. Ha costituito storicamente il centro industriale della città, legata principalmente alla produzione di olio di oliva.[4] Era famosa per la produzione di pasta. Subito a nord di Oneglia si trova il borgo di Castelvecchio Santa Maria Maggiore.

Porto Maurizio, a ponente del torrente Impero (che dà nome alla città), è raccolto su un promontorio proteso nel mare sulla sinistra della foce del torrente Caramagna e si espande sulla cimosa costiera; ha una vocazione prevalentemente residenziale e turistica. È intricata e pittoresca, ricca di caruggi (vicoli), piccole creuze (viottoli) e palazzi di pregio.

Il territorio retrostante la città, al centro della Riviera dei Fiori, ha un andamento orografico caratterizzato da brevi valli, poste perpendicolarmente alla costa e uniformemente digradanti, nelle quali si sono sviluppati molti insediamenti che sono riusciti a conservare intatta o quasi la loro struttura originaria. Il punto più alto del territorio comunale imperiese si trova 534 m s.l.m.

Dietro la Liguria dei cartelloni pubblicitari, dietro la Riviera dei grandi alberghi, delle case da gioco, del turismo internazionale, si estende, dimenticata e sconosciuta, la Liguria dei contadini.

Italo Calvino

Urbanistica
Anche nel terzo millennio è visivamente evidente come la città sia stata creata dalla fusione di due città preesistenti: fra i due centri storici c'è una zona verde di un paio di km rimasta poco abitata, dove sono stati costruiti i due imponenti palazzi pubblici del Comune e delle Poste al momento della creazione di Imperia, proprio per accentuarne l'avvenuta unione. Oltre ad alcune ville d'epoca con relativo parco, in quella zona si sono formati negli anni sessanta un paio di quartieri residenziali, uno sulla collina intorno al nuovo ospedale e l'altro (Borgo San Moro) nell'area incolta sul mare alla destra del torrente Impero. Anche la zona a mare fra Porto Maurizio ed Oneglia non aveva una destinazione specifica, a causa dei vari progetti di porto commerciale che negli anni sono stati discussi e mai attuati e di successivi interramenti che hanno creato una zona pianeggiante ma non sfruttata. Solo in questi anni sta prendendo forma un progetto organico di porto turistico e di sistemazione della zona di mare adiacente (con una passeggiata, una pista ciclabile ed un parco sul nuovo frangiflutti).

La grande espansione urbana avvenuta nel dopoguerra si è invece maggiormente concentrata nelle aree intorno ai due centri storici verso le relative frazioni, le più vicine delle quali sono state in pratica assorbite da un unico tessuto urbano di abitazioni e servizi.

Pur non esistendo un vero e proprio centro industriale (le poche industrie esistenti nel 2015 sorgono nel centro di Oneglia), il Piano Regolatore ha destinato a questo tipo di sviluppo la zona del fondovalle del torrente Impero, dove sono infatti sorti la maggior parte dei centri commerciali e dei nuovi capannoni industriali degli ultimi anni. Dopo gli anni settanta molte case e ville sono state costruite nelle colline intorno alla città, in zone panoramiche prima completamente deserte ed ora punteggiate di abitazioni e di nuove strade, spesso impervie.